Capri: Comune procede d’ufficio alla rimozione delle condotte sottomarine abusive della SIPPIC

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Capri: Comune procede d’ufficio alla rimozione delle condotte sottomarine abusive della SIPPIC

Il Comune di Capri ha affidato alla società Meridiana Costruzioni Generali S.r.l. l’intervento di rimozione delle condotte sottomarine a servizio del dissalatore dismesso nei pressi della spiaggia di Marina Grande, per un importo di 142.084,38 euro oltre IVA. L’operazione, disposta con determinazione dirigenziale del 25 giugno 2025, rappresenta l’epilogo di una lunga vicenda giudiziaria che ha visto protagonista la SIPPIC S.p.A.

La decisione dell’amministrazione comunale si fonda sulla sentenza del Consiglio di Stato n. 5965 del 29 agosto 2019, che ha confermato la legittimità dell’ordinanza comunale n. 42 del 21 febbraio 2012 con cui era stata intimata la rimozione delle opere abusive. Il supremo organo della giustizia amministrativa ha stabilito l’abusività sia della terza condotta localizzata presso lo stabilimento balneare “Le ondine”, sia delle altre condotte per mancato rinnovo della concessione originaria scaduta nel 2004.

L’affidamento è avvenuto mediante procedura di affidamento diretto ai sensi dell’art. 50 comma 1 lettera a) del D.Lgs. 36/2023, che consente tale modalità per lavori di importo inferiore a 150.000 euro. La scelta dell’operatore economico è stata effettuata attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA), con trattativa diretta che ha portato a un ribasso del 2,16% rispetto alla base d’asta.

Il responsabile del settore Lavori Pubblici, ing. Giovanni d’Iorio, ha motivato la procedura con la necessità di rimuovere le condotte ormai dismesse e danneggiate dopo i ripetuti inadempimenti della SIPPIC alle diffide comunali. L’ultima comunicazione risale all’8 maggio 2025, quando la società era stata invitata a provvedere autonomamente entro 15 giorni, con l’avvertimento che in caso contrario si sarebbe proceduto d’ufficio con spese a suo carico.

L’intervento, che prevede la rimozione delle condotte sottomarine e dei relativi blocchi di ancoraggio insistenti sul demanio marittimo, sarà finanziato dall’ente con successivo recupero delle somme in danno alla SIPPIC S.p.A., in applicazione del principio “chi inquina paga”.

La vicenda si inserisce nel più ampio contesto della tutela del demanio marittimo e rappresenta un esempio di come le amministrazioni locali possano efficacemente contrastare l’abusivismo attraverso l’utilizzo coordinato degli strumenti amministrativi e giudiziari a disposizione.

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