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La Riforma dell’Edilizia Privata: Verso una Sanatoria Semplificata per gli Abusi Precedenti al 1967
La bozza di disegno di legge delega per la riforma del Testo Unico dell’Edilizia, attualmente in fase di definizione presso il Ministero delle Infrastrutture, rappresenta un momento di svolta epocale per il settore edilizio italiano. L’iniziativa, che dovrebbe approdare nelle prossime settimane in Consiglio dei Ministri, promette di rivoluzionare l’approccio normativo all’edilizia privata attraverso una serie di interventi organici che toccano aspetti fondamentali della disciplina urbanistico-edilizia.

Il Cuore della Riforma: L’Anno Zero dell’Edilizia
Il punto più significativo della proposta riforma risiede nell’individuazione del 1° settembre 1967 come “anno zero” dell’edilizia privata. Questa data, che coincide con l’entrata in vigore della legge n. 765/1967, assume un valore simbolico e pratico di straordinaria rilevanza, poiché potrebbe diventare lo spartiacque temporale per una sanatoria semplificata degli abusi edilizi realizzati anteriormente a tale termine.

La scelta di questa data non è casuale: la legge 765/1967, nota come “Legge Ponte”, ha infatti introdotto nell’ordinamento italiano l’obbligo generalizzato della licenza edilizia per qualsiasi intervento di trasformazione del territorio, segnando il passaggio da un regime di sostanziale libertà edificatoria a uno di controllo preventivo sistematico. Prima di tale data, molte opere erano realizzabili senza specifici titoli abilitativi, creando nel tempo una stratificazione complessa di situazioni giuridiche spesso difficili da inquadrare nell’attuale sistema normativo.

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