Il mare è patrimonio di tutti e deve torna ad essere pubblico libero ed accessibile a tutti.
Spesso si vedono concessionari di lidi e di stabilimenti balneari che alzano steccati, posizionano cancelli, mettono lucchetti per limitare o vietare l’accesso sulle aree date in concessione.
Associazione nazionale liberi consumatori chiede l’intervento dei sindaci e la verifica da parte dell’autorità. La proposta: aree riservate con Prezzi, per i residenti, a 5 euro per la sdraio e 10 15 € per il lettino. Revoca delle concessioni e o limitazione degli spazi dati in concessione.
Bisogna far presente che il mare è un bene pubblico, come lo stesso demanio marittimo, e quindi va preservato, custodito e tutelato da e per ogni cittadino e per tale motivo deve essere accessibile a tutti.
Notizie di questi giorni sulla stampa nazionale e sui social che sull’isola di Capri, solo per un lettino in prima fila vista mare, viene fatto pagare oltre 200 €, a volte con un piccolo buono di 30/40 € per uno snack … Ovviamente nel libero mercato ognuno può vendere i propri servizi a quanto si ritenga opportuno, con esposizione dei prezzi all’ingresso.
Il Comune peró, in qualità di gestore del demanio marittimo nella redazione del P.U.A.D. ( piano urbanistico demanio marittimo), deve prevedere – così come avviene per le compagnie di navigazione – il diritto dei residenti ad una tariffa agevolata per recarsi presso gli stabilimenti balneari, con un numero di lettini pari ad un terzo della concessione, riservato alle persone di Capri ed Anacapri.
Le concessioni demaniali marittime, in quanto tali, possono essere revocate o ridotte da parte dell’ente concedente proprio per tutelare un diritto di soddisfazione e di comunità della popolazione: il diritto al mare, alla vivibilità ed al giusto rapporto prezzo/servizio.
